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I MUSEI DEL CIBO

Città di aristocratiche tradizioni culturali e musicali, ricca di monumenti insigni e di preziose opere d’arte, Parma è anche la capitale del gusto e della buona tavola. 
I gloriosi prodotti della terra parmense - Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Vini dei Colli, Salame Felino, Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, il Fungo Porcino di Borgotaro e il Tartufo di Fragno - nei Musei del Cibo trovano un luogo privilegiato di racconto e valorizzazione.

 
I Musei del Cibo di Parma sono una rete museale dedicata alle eccellenze alimentari del Made in Italy. Distribuiti nel territorio parmense che dal Po sale fino all'Appennino, i nove musei raccontano la storia, la cultura, le tradizioni ma anche gli sviluppi dell'industria alimentare di questa parte d'Italia, cuore verde della Food Valley.

Il percorso che li unisce inizia dalla Bassa Parmense, vicino al Po, con il Museo del Culatello di Zibello, allestito presso la Antica Corte Pallavicina, famosa per la straordinaria cantina di stagionatura dei culatelli e con il Museo del Parmigiano Reggiano di Soragna, ospitato in un antico “Casello” adibito per secoli alla produzione del formaggio. Si prosegue poi verso sud arrivando al Museo della Pasta e al Museo del Pomodoro, entrambi collocati negli spazi dell’antica Corte di Giarola, suggestivo complesso agricolo di epoca medievale, sorto lungo il corso del Taro vicino a Collecchio, al centro di un parco fluviale regionale. Salendo verso le colline si incontrano il Museo del Vino ricavato nelle antiche cantine e nella suggestiva ghiacciaia farnesiana della Rocca di Sala Baganza e il Museo del Salame di Felino, allestito in un antico edificio nel cuore del paese di Felino. Il percorso prosegue arrivando al Museo del Prosciutto di Parma collocato all'interno del complesso ristrutturato dell’ex Foro Boario di Langhirano, principale centro di produzione di un salume unico, ricercato per la sua dolcezza e conosciuto in tutto il mondo. Si trovano invece in Appennino i musei dedicati al Fungo Porcino di Borgotaro IGP, presso il Museo delle Mura di Borgotaro, evocativo del magico mondo del bosco e il Museo del Tartufo di Fragno a Calestano, ricavato nelle antiche carceri sotterranee, come l’odoroso tubero diffuso nei boschi della Val Baganza.

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MUSEO DEL PARMIGIANO REGGIANO

La storia, la cultura millenaria e l’eccellenza gastronomica del “Re dei formaggi” prendono forma attraverso centinaia di oggetti e di immagini d’epoca in un antico “Casello” adibito per secoli alla produzione del formaggio Parmigiano Reggiano. Qui si rivivono le fasi della trasformazione del latte, della lenta stagionatura e della commercializzazione del formaggio, il fondamentale ruolo del Consorzio del Parmigiano Reggiano nella tutela della qualità e l’impagabile gioia dell’assaggio.
 
Adress > Via Volta, 5 - Soragna (PR)
 
 
 
 
 

MUSEO DELLA PASTA

Nell’incantevole scenario della Corte di Giarola, un viaggio nella storia della pasta, attraverso un ricco percorso di immagini, documenti, filmati, riproduzioni e ricostruzioni. Dal chicco di grano alle farine, da un vero e proprio mulino agli attrezzi di uso domestico, passando attraverso la prima produzione industriale e le moderne tecnologie, per chiudere con un’ampia rassegna di pubblicità d’epoca: uno sguardo a 360° sull’universo della pasta, a sottolineare il ruolo che questo alimento, sinonimo di Italia nel mondo, ha rivestito e riveste nella gastronomia, nell’arte, nella cultura e nella vita di tutti noi.
 
https://pasta.museidelcibo.it
Strada Giarola, 11 - Collecchio (PR)
 
 
 
 
 
 

MUSEO DEL POMODORO

Intorno ad una antica linea di produzione della Conserva, si snoda il viaggio del pomodoro, dal suo arrivo dalle lontane Americhe nel XVI secolo, ai primi timidi approcci gastronomici, alle varietà e alle tecniche di coltivazione, fino ad esplorare la straordinaria diffusione in area Parmense alla fine dell’Ottocento, alla nascita di una potente industria conserviera e meccanica, della Stazione Sperimentale e delle Fiere. Foto e documenti d’epoca, rari filmati, modelli e schermi interattivi, imballaggi e apriscatole, pubblicazioni, oggetti curiosi e ricette d’autore raccontano il mondo dell’“oro rosso” fino al suo irresistibile trionfo in tavola.
 
https://pomodoro.museidelcibo.it  
Strada Giarola, 11 - Collecchio (PR)
 
 
 

 

MUSEO DEL VINO DEI COLLI DI PARMA

Nelle suggestive cantine della Rocca di Sala Baganza un percorso espositivo e sensoriale dedicato al vino di Parma, alla sua storia e alla sua cultura. Sei differenti sezioni che si snodano dall’archeologia del vino nel parmense alla viticoltura e alle caratteristiche della vite, dalla vendemmia e dalla preparazione del vino all’affascinante ghiacciaia rinascimentale, dalla storia dei contenitori e dei mestieri ad essi correlati alla storia del tappo in sughero, del cavatappi e dell’etichetta, dai pionieri del settore ai vini e alle cantine da visitare, fino al ruolo del Consorzio dei Vini dei Colli di Parma.
 
https://vino.museidelcibo.it/
Piazza Gramsci - Sala Baganza (PR)
 
 
 
 
 
 

MUSEO DEL SALAME DI FELINO

Negli ambienti di una antica corte del XIII secolo al centro del paese, il percorso di visita si snoda - parallelo alla storia del maiale nero parmigiano - fra gastronomia, norcineria e produzione casalinga degli insaccati, con un’ampia rassegna di immagini d’epoca, oggetti antichi e filmati con testimonianze toccanti e momenti rievocativi dell’antica tecnica di produzione, fino all’attuale tecnologia della qualità e all’irrinunciabile assaggio del “Principe dei Salami”.
 
https://salamedifelino.museidelcibo.it/
Indirizzo > Via Giosuè Carducci, 11 - Felino (PR)
 
 
 
 
 

MUSEO DEL PROSCIUTTO DI PARMA

Foto e documenti storici, attrezzi, macchinari e filmati, raccontano il processo di produzione dei pregiati prodotti dell’“Arte salumaria” parmense, in una sorta di viaggio ideale dall’antica norcineria fino alle metodologie della produzione odierna: dalle razze suine, alla funzione fondamentale del sale, dai gesti di un’arte antica alle prelibatezze della gastronomia, fino al ruolo del Consorzio del Prosciutto di Parma nella salvaguardia della qualità, per culminare nella dolcezza irripetibile dell’assaggio.
 
https://prosciuttodiparma.museidelcibo.it/
Via Bocchialini, 7 - Langhirano (PR)
 
 
 
 
 

MUSEO DEL CULATELLO DI ZIBELLO

Suprema delizia di questa terra modellata dal Grande Fiume, il Culatello racconta la sua storia, legata al maiale nero di Parma, ai pozzi di acqua salata di Salsomaggiore e alla abilità dei massalén, i maestri norcini che ne hanno tramandato la sapienza per generazioni. 
Si parla di Sant’Antonio Abate e della storia della famiglia Spigaroli, in principio mezzadri di Giuseppe Verdi e oggi ristoratori. Nella grande sala ipogea si snodano i temi più tecnici, dalla carne di maiale, al sale e al pepe, ai principali salumi della Bassa Parmense. Poi è la volta della storia del Culatello, con le citazioni di personaggi famosi, da D’Annunzio a Guareschi. L’affascinante galleria dei culatelli e l’Hostaria, dove poter degustare, chiudono il percorso dedicato al Re dei Salumi che si completa con Po Forest per scoprire il bosco di golena e l’allevamento dei maiali allo stato brado. 
 
https://culatellodizibello.museidelcibo.it/
Strada Palazzo Due Torri, 3 - Polesine Zibello (PR)
 
 
 
 
 

MUSEO DEL FUNGO PORCINO DI BORGOTARO

Fin dalla preistoria - come testimoniato dai reperti archeologici della Terramara di Castione Marchesi - i funghi entrano nell’alimentazione umana, soprattutto presso le civiltà mediterranee ed orientali. Erano conosciuti per le loro caratteristiche organolettiche già nell’antica Roma dove se ne faceva largo consumo, in particolare nei banchetti imperiali dei “Cesari”.
Anche il Porcino - Boletus edulis - di Borgotaro, primo fungo ad Indicazione Geografica Protetta in Italia, vanta una fama gloriosa in cucina, apprezzato dai duchi Farnese, impiegato magistralmente dal Nascia ne Li quattro banchetti alla Corte di Parma, e citato dalla letteratura gastronomica fra ’700 e ’800, ha favorito una vera attività di raccolta nei boschi di castagno e di faggio e commercializzazione che ci consente oggi di apprezzarne appieno le straordinarie caratteristiche in numerose e svariate ricette. 
 
https://fungoporcinodiborgotaro.museidelcibo.it/
Sede espositiva di Borgo Val di Taro
c/o “Museo delle Mura” – Via Cesare Battisti, 86 – 43043 Borgo Val di Taro (PR)
 
Sede espositiva di Albareto
Via della Repubblica, 16 – Palazzo della Comunalia – 1° piano – 43051 Albareto (PR)
 
 
 
 
 

MUSEO DEL TARTUFO DI FRAGNO

Al centro della splendida Val Baganza, i sotterranei delle antiche prigioni di Calestano ospitano il percorso alla ricerca del Tartufo di Fragno, esaltato dal Petrarca in una delle sue odi, raccontandone la storia millenaria legata ad alcune famiglie del luogo, la cerca con i cani, la botanica misteriosa, tra odori inconfondibili e curiose strategie di riproduzione del fungo ipogeo, fino alla gastronomia per poi introdurre alla esplorazione delle affascinanti terre in cui vive, fra borghi e  castelli, i “salti del Diavolo” con la via degli scalpellini, boschi incontaminati e paesaggi indimenticabili.
 
https://museidelcibo.it/ 
Via Mazzini, 16 - Calestano (PR)
 
 
 
 
 
 

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VISITA AL CASEIFICIO BASILICANOVA

Il caseificio si trova a Basilicanova nel comune di Montechiarugolo, paese vicino alla città di Parma, ed è nato circa 80 anni fa. La produzione principale è quella di Parmigiano Reggiano, con circa 5000 forme all’anno. Inoltre, vengono prodotti anche ricotta, burro, caciotta e pannacotta.
Dal 2015 è presente il punto vendita.
 
PROPOSTA/PACCHETTO TURISTICO
(riservato ai partecipanti e agli accompagnatori)
–  Visite guidate su prenotazione nei locali di produzione e nel magazzino
–  Piccola degustazione
5€/persona.
 
CONTATTI
Villani Paolo – 3336968052
Mail: Caseificiobasilicanova2446@gmail.Com
Via Argini Sud 27/E
Basilicanova (Pr)
 
 
 
 
 

VISITA AL CASEIFICIO LELLI PIETRO GIOVANNI SRL

Bontà di Latte e il caseificio Lelli Pietro Giovanni Srl è un’azienda a conduzione
famigliare animata da una passione che viene da lontano. Lelli Pietro cominciò a
lavorare come garzone all’inizio degli anni Sessanta in un caseificio di
Montechiarugolo. E’ li che ha imparato l’arte della produzione del Parmigiano
Reggianoesi è innamorato del mestiere.
Terminato l’anno di servizio militare decise di tornare a lavorare nel settore e di aprire il suo primo caseificio a San Polo di Torrile. I primi anni da casaro gli regalarono la gioia di costruire una famiglia con la moglie Giovanna, i suoi due figli e la soddisfazione di veder crescere l’azienda.
Nel 1975 venne chiamato a lavorare come Mastro casaro a Montechiarugolo e in 39 anni, con passione e dedizione, riuscì a portare la produzione da 10 a oltre 60 forme di Parmigiano Reggiano al giorno. Oggi, 60 anni dopo la prima forma, nonostante la pensione, continua a lavorare con l’aiuto della figlia Federica, alla quale ha insegnato tutto, e la nipote Nicole.
Ora ci trovate a Monticelli Terne, intenti a creare per voi un Parınigiano Reggiano di prima qualità, con la passione e la dedizione che Pietro ha saputo tramandare per due generazioni. Non ci fermiamo qui: dalla nostra passione per il gusto nascono formagg ifreschi, yogurt e dessert a KM0.

PROPOSTA PACCHETTO TURISTICO
(riservato ai partecipanti e agli accompagnatori)

Proponiamo degustazioni e visite nella struttura con un tour a partire dalla
lavorazione alla stagionatura e successivamente un’esperienza sensoriale con la
degustazione dei nostri prodotti.
Costo visita € 5,00 a persona, con degustazione € 7,00 cad. in cui si
potrà degustare il Parmigiano Reggiano dalla nascita a alla stagionatura più vecchia 36 mesi ).

La proposta sopra riporta è per un massimo di 10 persone per gruppo, il tour dura
circa dai 60/90 minuti.

CONTATTI
Referente: LELLI FEDERICA
Numero di telefono: 348 7022624
mail: lelli.federica@gmail.com
Sito internet: www.bontadilatte.com
Spaccio Bonta’ Di Latte
Via Montepelato Nord 73/A
Monticelli Terme – PR

 
 
 
 

VISITA AL CASTELLO DI MONTECHIARUGOLO

La fortezza di Montechiarugolo, eretta da Guido Torelli nel ‘400 sulle rovine di un precedente castello, nasce con funzioni difensive e conserva intatte le strutture belliche: feritoie, caditoie, spalti, fossato ecc. Nel corso del ‘500 viene trasformata in residenza da Pomponio Torelli, umanista, poeta e autore di tragedie, non chè amico di artisti come Cesare Baglioni che chiama a decorare le stanze del castello.
Il percorso a piano terra comprende il giardino di ingresso, il cortile d’onore e, le stanze di rappresentanza e il magnifico loggiato sul torrente Enza.
Al piano superiore sono percorribili gli spalti che ospitano 2 piccole prigioni e ciò che rimane della biblioteca di Pomponio Torelli, ora dispersa ma composta da più di 1000 volumi. Notevole è il panorama che si gode dall’alto .

PROPOSTA/PACCHETTO TURISTICO
(riservato ai partecipanti e agli accompagnatori)

Visite guidate con tariffa agevolata per i partecipanti e gli accompagnatori , anche per gruppi e al di fuori degli orari di apertura ( per esempio visita notturna)

CONTATTI
Referente: Bianca Marchi
Numero di telefono: + 39 3334575380
mail: info@castellodimontechiarugolo.it
Sito internet: www.castellodimontechiarugolo.it

 
 
 
 

VISITA A VILLA SORAGNA:

mostra un Paese di Terra e Ingegno

Ricostruire le vicende di un paese attraverso le fotografie conservate negli archivi e custodite nei cassetti di casa, incrociando memoria collettiva e memorie private per raccontare la storia degli spazi urbani e quella delle persone che li hanno attraversati. È quello che abbiamo voluto fare con questa mostra che ha l’ambizione di raccontare un secolo di vita di Collecchio.
Una piccola comunità che, nel corso del Novecento, ha percorso gli stessi passi della storia italiana e ne può dunque diventare emblema, punto di vista “micro” da cui guardare le grandi trasformazioni che hanno attraversato l’intero paese e che ci consente di capirle meglio, di riconoscerle nelle strade di tutti i giorni, sui visi e nelle vesti delle persone che le hanno abitate.

CONTATTI
Info: 0521-30111 / 0521-301271
cultura@comune.collecchio.pr.it

 

Visita all'Appennino Tosco-Emiliano

L’Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell’Emilia, respira le arie dell’Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentrano qui lupi e aquile, cervi e cinghiali, tantissimi fiori e fioriture davvero spettacolari nella primavera.
STAGIONI
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti,con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.
OSPITALITA'
I nuovi turismi e i nuovi turisti possono sperimentare attività ed emozioni, accrescere conoscenza e fare scoperte.
Più in basso ci sono centri vivaci di servizi commerciali e piccoli borghi rurali,collocati nelle valli,sotto i ripidi versanti di Lunigiana e Garfagnana, forti di una storia profondamente italiana ed europea ricca e travagliata,che ha lasciato ovunque pievi e castelli,anche di grande pregio architettonico,costruiti ricostruiti come una rete di civilizzazione e presidio soprattutto dalle dinastie nobiliari e signorili del medioevo.
C'è in un breve spazio quasi il 70% della biodiversità Italiana, favorita dalla contiguità della zona climatica europea con quella mediterranea. L'inverno è carico di nevi, ma solo sulla parte più alta del versante nord. L’autunno è ovunque il tempo dei funghi, dei mirtilli, dei tartufi e delle castagne con i colori accesi che lo accompagnano.
Sono ben 64 i prodotti classificati come DOP IGP e tradizionali. Sono prodotti diversi come diversi sono i sapori e le tradizioni di cucina.
L'olio da un lato e il burro dall'altro sono il condimento dei cibi, ma anche gli indicatori di una diversità culturale che affonda le sue radici nei secoli.
Sul versante nord, appoggiati sul paesaggio collinare, molto ondulato e verde troviamo le terre del parmigiano reggiano e del Prosciutto di Parma. Il clima e le differenti vocazioni agricole scolpiscono i paesaggi, ampie foraggere inframmezzate a boschi oppure piccoli appezzamenti con coltivazioni di ulivo o farro.
La contemporaneità è una sfida per le comunità rimaste
I giovani sono affezionati al territorio e al tempo stesso attratti dal mondo. L’educazione e la formazione il senso di appartenenza all'Appennino l'apertura al mondo, l'attenzione per la terra e le conoscenze di saperi tradizionali, la curiosità delle nuove tecnologie e la creatività sociale il senso di comunità e di collaborazione sono i riferimenti di valore e di principio per salvare il patrimonio della storia e per il futuro da costruire.

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